Insediamento: Colverde (CO), loc. Bottia
Autorizzazioni: 399/AUA del 12.11.2014, 369/AUA del 02.10.2015, Integrazione Allegato Tecnico 399/AUA del 12.11.2014, Autorizzazione Attività Estrattiva e Recupero Ambientale 31/07/2012, CONCESSIONE n. 61-2017

DESCRIZIONE ATTIVITA' DI RECUPERO

L’area destinata all’attività di recupero si colloca nell’ambito del polo estrattivo provinciale ATE-g4.
L’ambito ricade nel comune di Colverde, (fraz. Parè, loc. Bottia).
La destinazione urbanistica, secondo il vigente PGT, prevede che l’ambito di pertinenza rientri nella classe E2 boschiva solo dopo la conversione dell’attività estrattiva. L’ingresso al sito di recupero utilizza la medesima viabilità ordinaria adottata per raggiungere la CAVA.

Il materiale in ingresso (rifiuto o sottoprodotto) destinato al recupero, viene controllato alla pesa (situata in Colverde, fraz Drezzo, loc. Molinello-zona uffici) per  valutare l’idoneità e la conformità documentale (riscontro dei formulari di identificazione del rifiuto e certificati di analisi richiesti), poi pesato tramite pesa industriale ed infine indirizzato all’area di CAVA dove il ripristino dell’area avviene di pari passo con la coltivazione.
Il restauro morfologico che segue la fase di scavo avviene attraverso:

- il recupero di materiale di scavo o terra e rocce (CER 170504). Il materiale giunge in cava con mezzi dedicati al trasporto di rifiuti, indirizzato in settori specifici dell’area di cava, disposto dapprima in cumuli e successivamente sparso al suolo;
- il recupero di rifiuti inerti derivanti da costruzione e demolizione (CER 170101 170102 170103 170904). Tali rifiuti vengono disposti in cumuli per poi essere sottoposti alle successive operazioni di recupero (R5 R10).
Il materiale giunge in cava con mezzi dedicati al trasporto rifiuti e depositato in cumuli (operazione di messa in riserva R13) in un settore periferico rispetto a quello in cui si svolge la coltivazione del giacimento (ATE-g4 mappali 8-48-234-697).
Viene successivamente macinato, vagliato e selezionato per l’ottenimento di frazioni inerti di varia granulometria (R5).
Gli inerti recuperati vengono quindi utilizzati nei vari settori di cava e destinati alle operazioni di recupero morfologico (R10).

Dal punto di vista gestionale, i lavori di ripristino morfologico (autorizzati dalla determina dirigenziale n. 43/A/ECO del 31/07/12) si svolgono in due fasi:

1) preparazione della morfologia con modellamento definitivo delle superfici con riporto di uno strato di terreno vegetale e con regimazione delle acque meteoriche con specifiche canaline di drenaggio;
2) recupero a verde attraverso la sistemazione del suolo con la piantumazione di essenze forestali e la formazione di prati ad uso agricolo.
L'obbiettivo è realizzare una simultaneità tra scavo e recupero per minimizzare l’impatto ambientale e quello economico gestionale.

Più precisamente gli interventi di restauro morfologico consistono in:

- modellamento dei versanti con riporto di materiale proveniente sia dal giacimento che dall’esterno;
- ricopertura con uno strato da 20 a 50 cm di terra di coltivo di provenienza locale;
- regimazione delle acque di ruscellamento superficiale mediante la costruzione di apposite canaline naturali di drenaggio da posizionarsi lungo la gradonatura;
- sistemazione della viabilità principale;
- sistemazione del suolo con tecniche di rinaturazione e mediante il recupero di essenze forestali locali;
- formazione del prato erboso sui versanti e piantumazione a bosco;
- formazione dei prati di uso agricolo con manutenzione a fini produttivi;
- miglioramento del cotico erboso dei prati esistenti;

Normativa di riferimento
D.LGS. 152/06 S.M.I.
D.M. 05/02/1998 S.M.I.
DECISIONE COMMISSIONE CE 2000/532/CE - DECISIONE COMMISSIONE UE 2014/955/UE
REGOLAMENTO UE 1357/2014